venerdì 31 gennaio 2014

GRAMIGNA O ALBERO DA FRUTTO?

A volte si dice che le persone folli siano stupide.
Non sono d'accordo con questa affermazione poiché penso che la follia faccia parte del genere umano.
In che senso?
Bé, pensiamo ad esempio ad alcuni personaggi storici famosi: il grande musicista W. A. Mozart, il ben noto Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, L. v. Beethoven, la poetessa contemporanea Alda Merini e molti altri.
Ognuno di questi personaggi aveva delle caratteristiche ben precise: Mozart per esempio aveva un carattere intrattabile e mangiava i suoi escrementi, il Caravaggio aveva dei problemi di devianza e nei rapporti sociali, Beethoven era sordo e con un carattere molto difficile, infine Merini era schizofrenica ed è stata in manicomio per lunghi anni.
Che tipo di folli sono questi personaggi?
Si tratta di follia costruttiva o distruttiva?
Queste persone erano tutte originali nel loro modo di essere, folli nei comportamenti, particolari e problematici a rapportarsi con il mondo che li circondava.
In realtà, se si va ad analizzare a fondo queste personalità, si può affermare che la loro follia era paragonabile alla genialità poiché grazie alla prima riuscivano a far scaturire la seconda.
Se probabilmente questi personaggi fossero state delle persone nella norma come tutti, probabilmente non sarebbero nemmeno passate alla storia per ciò che di straordinario hanno fatto.
In questo caso si parla di follia costruttiva e non di quella distruttiva.
Per essere geniali bisogna sempre essere un po' folli, altrimenti dalla normalità emerge soltanto semplice banalità e quindi nulla di originale.
In definitiva non si può cancellare la follia umana e fingere che non esista: bisognerebbe soltanto cambiare prospettiva e vederla in un'ottica più positiva.
Essere folli non è una malattia mentale o un peccato mortale, ma soltanto un modo per essere geniali.
Per me la follia di natura costruttiva porta sempre a qualcosa di buono come nel caso dei personaggi famosi che ho menzionato sopra.
In fondo che male c'è ad essere un po' folli?
Per finire riporto qui di seguito alcune frasi uscite dalla bocca del grande Mozart:





...Riflettiamoci...



C.V.

UNA GRANDE SCOPERTA

E' difficile capire i meccanismi della mente umana: essa è complessa e talvolta i suoi processi sono inspiegabili.
La razionalità ha confini: non riesce ad arrivare verso l'infinito, l'ignoto ed il fantastico.
Quando agiamo e compiamo delle azioni, siamo limitati poiché prima o poi ciò sarà sempre destinato a finire.
Ogni avvenimento reale che segue questo processo si può dunque definire razionale.
Quando invece pensiamo, sogniamo e fantastichiamo la nostra mente compie dei meccanismi irrazionali.
In questo frangente si potrebbe citare il grande psicanalista Sigmund Freud con la sua teoria dell'inconscio.
L'importanza dei sogni per questo studioso ha una sua ragion d'essere nel fatto che l'uomo sia incapace di fuggire da alcuni impulsi che la ragione umana non riesce a captare: infatti questo meccanismo rientra nella sfera irrazionale.
Il pensiero Freudiano prende anche le distanze dall'antica idea positivista che vedeva l'essere umano soltanto come un soggetto pensante e razionale; inoltre si discosta molto anche dal filone naturalista parente stretto del positivismo.
Al noto psicanalista va il merito di aver elaborato una teoria analitica dei sogni i quali si formerebbero, secondo lui, occultando i contenuti inconsci permettendo a questi ultimi, così mascherati, di giungere alla coscienza.
Secondo me Freud ha dato una grande scossa alle teorie imbriglianti dei secoli antecedenti al 1900 poiché è riuscito a capire che la mente umana non è una macchina, ma come la vorrei definire io: “un pozzo di mistero”.
Questo padre della psicanalisi è stato influenzato anche dalla corrente artistica del Surrealismo e a proposito di esso Freud pronunciò le seguenti parole:

« Finora, ero portato a considerare completamente insensati i surrealisti, che pare mi avessero adottato quale santo patrono. Questo giovane spagnolo con i suoi occhi candidi e fanatici e la sua innegabile padronanza tecnica mi ha fatto cambiare idea. »

Da queste righe si può dedurre che Freud inizialmente non vedeva di buon occhio gli artisti surrealisti, poi invece durante un colloquio con uno di loro ( lo spagnolo Stefan Zweig) cambiò idea.

C.V.


giovedì 30 gennaio 2014

IL PANE DELLA MENTE

Cosa c'è di più bello del valore della scrittura?
Scrivere da senso ad ogni cosa.
Scrivere riempie di gioia.
Scrivere aiuta ad aprire la mente verso nuovi orizzonti: verso nuove idee.
L'uomo ha bisogno di nutrirsi di cultura, altrimenti rimane a livello degli animali i quali pensano soltanto a mangiare per sopravvivere.
E' il pensiero la chiave che apre la mente dell'uomo: lo rende degno di questo nome.
Quanti grandi scrittori si sono succeduti nella storia: grandi pensatori.
Anche a me un giorno piacerebbe diventare una scrittrice: è il mio sogno nel cassetto.
Anche a mia madre è sempre piaciuto scrivere: a scuola era brava nelle materie letterarie proprio come me.
Secondo me la scrittura è una passione ed anche un dono.
La scrittura consente a tutti di esprimere ciò che si prova: sentimenti, emozioni, passioni ed idee.
La scrittura è sinonimo di libertà: scrivo e mi sento libera, mi sento me stessa.
I grandi scrittori della storia sono sempre stati tutti ottime persone: ognuno a modo proprio, ma tutta gente aperta al mondo, all'uomo ed al magico universo delle idee.
La scrittura è un'arte e come tutti le arti eleva l'uomo al di sopra di ogni cosa.
La scrittura va a braccetto con la cultura: sono strettamente collegate fra loro.
Quale universo!
Quale mondo aperto a ogni persona!
Scrittura e cultura sono accessibili a tutti: chiunque se lo vuole può apprenderle.
Peccato che al giorno d'oggi si è persa l'abitudine di scrivere a mano: la peculiarità della grafia è molto importante, nonché elegante.
Un tempo si imparava a scrivere senza computer e si apprendeva decisamente meglio.
L'importanza del carattere in corsivo oggi si sta perdendo parecchio: nelle scuole purtroppo non viene sempre valorizzato a sufficienza.
Anziché iniziare ad insegnare lo stampato, bisognerebbe dare priorità al corsivo, in modo tale che quando i ragazzi cominceranno a frequentare la scuola secondaria ne avranno già piena padronanza e non si troveranno in difficoltà nei temi.
Non è necessario essere dei “professoroni” per far appassionare i ragazzi alla scrittura.
Gli ingredienti fondamentali sono: passione, l'ascolto, il dialogo e la tenacia.
Non bisogna mai imporre nulla con la durezza, soprattutto nell'apprendimento della scrittura che dovrebbe essere insegnata utilizzando gli ingredienti sopra citati.
Pochi elementi, ma indispensabili.
Se si segue questo metodo il bagaglio culturale sarà sempre pieno e mai vuoto.
E' meglio sapere poche cose, ma apprese con passione e tenacia, piuttosto che sapere tutto in modo distaccato e tiepido.


C.V.

DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

Sembra quasi che ormai la nostra vita quotidiana sia divenuta un protocollo da seguire: un programma da rispettare in maniera rigorosa.
Il tempo per fermarsi a pensare, a riflettere, a dialogare con gli altri, a condividere le proprie esperienze di vita si è ridotto all'osso: si parla appunto di “ritagli di tempo”, una famosa espressione spesso menzionata da molti.
La mole di cose da fare è consistente e non si fa attendere troppo.
Non esiste più il cortile di una volta dove i bambini e le famiglie si riunivano quotidianamente per giocare insieme e discutere fra adulti, dove passavano parecchio del loro tempo libero.
Tutto ciò è ormai un lontano ricordo e pochissimi portano ancora avanti questa sana tradizione.
A che cosa è dovuto questo radicale cambiamento di stile di vita?
Le cause relative a questo fenomeno sono molteplici e differenti le une dalle altre.
Il tenore di vita è aumentato molto rispetto a una volta, soprattutto in quest'ultimo decennio.
La gente non deve più rammendare i propri capi di abbigliamento, ma quando si logorano li sostituisce con altri nuovi di zecca.
Oggi giorno hanno tutti telefoni cellulari sofisticati e super tecnologici, vestiti costosi di marca, computer all'ultimo grido, automobili di lusso e molto altro ancora.
Tutto ciò si può riassumere in un' unica parola: “benessere”.
Insomma, tutti questi aspetti sembrerebbero positivi poiché hanno contribuito a migliorare negli anni lo stile di vita delle persone.
Quali sono i pro i contro di questo fenomeno?
Bé, c'è da dire che le comodità fanno stare meglio tutti sotto ogni punto di vista: ad esempio si fa prima a viaggiare in auto rispetto che in bicicletta o a piedi, oppure si guadagna tempo a comprare confezioni di pasta già pronte rispetto al fatto di dover preparare a mano il composto nella propria cucina.
Gli aspetti negativi invece possono essere ricondotti alla complessità di questo genere di stile di vita improntato sul benessere e sulla comodità.
In che senso complessità?
Si può dire che le persone essendo troppo prese dal fare parecchie cose tutte insieme non curano più gli aspetti relazionale e di condivisione con gli altri.
A complicarsi sono dunque i rapporti interpersonali che stanno divenendo sempre più scarni e sporadici.
Ragazzi, ma anche adulti che passano gran parte delle loro giornate ad utilizzare telefonini, a stare davanti al computer o al televisore, non trascorrono più il loro tempo insieme ai loro coetanei, non si confrontano con loro e non condividono con altri le proprie esperienze.
Siamo di fronte ad un problema di incomunicabilità diffusa e sempre più in aumento.
Quali soluzioni adottare?
Esiste un modo per conciliare il benessere favorendo contemporaneamente i rapporti interpersonali?
...Riflettiamoci...


C.V.

lunedì 27 gennaio 2014

LA FELICITÀ

Che cos'è la vera felicità?
Me lo chiedo spesso...
Non riesco mai a trovare delle risposte precise...
Elaboro molte ipotesi nella mia mente, ma tutte diverse fra loro ed a volte contraddittorie...
Forse si è davvero felici quando si riesce a conquistare la felicità: quando la si raggiunge con il sudore della fronte...
Si, deve essere per forza così...
Io penso che la vita ponga dinnanzi a noi molti ostacoli per raggiungere la vera felicità...
Secondo me l'essere umano non nasce già felice, ma lo deve diventare negli anni con l'esperienza...
C'è chi è molto bravo a raggiungere la felicità, c'è chi lo è di meno...
Non è facile essere veramente felici nella vita: bisogna essere coraggiosi per essere dei veri portatori di felicità...
Io non penso di essere brava in questo processo...A volte mi sforzo, ma non sempre riesco ad essere davvero felice come vorrei...
Questo perchè non mi impegno a sufficienza...
L'essere umano conserva dentro di sé molti stati d'animo tutti diversi fra di loro...
Certo, non si può essere sempre felici, ma nemmeno sempre tristi o arrabbiati...
Siamo fatti così: interiormente molto complessi...
Alcune persone le si vede sorridere sempre: ma sono davvero felici?
Magari si, oppure preferiscono nascondere il loro disagio sorridendo...
Alcuni dicono che nella vita per essere felici bisogna sorridere sempre: per quale motivo?
Se uno è davvero felice non deve sforzarsi per sorridere perchè gli viene spontaneo...
Se invece uno non è veramente felice deve faticare per fingere di esserlo: a quale scopo?
Prima o poi la sua infelicità verrà a galla poiché non si può sempre fingere di essere felici: in questo modo si finirà con l'esplodere interiormente e si starà ancora più male...
Io sono persona che non riesce a fingere di essere felice quando non lo sono e mi domando come facciano altre persone a fingere di esserlo...
Rimango dell'idea che la felicità sia una grande conquista...
Una meta: un traguardo...
Bisogna iniziare ad essere infelici poiché se una persona inizia da subito a fingere di essere felice non riuscirà mai a raggiungere la vera meta della felicità...
Piuttosto è meglio che manifesti la sua infelicità e poi man mano inizi ad intraprendere il processo per raggiungere la felicità...
Certo non è né facile, né veloce, però alla fine si giungerà al vero traguardo...
Mai nascondere i propri sentimenti, anche se sono negativi...
Secondo me è così poiché non riesco mai fingere di essere quella che non sono: non sono in grado di fingere di essere felice se non lo sono...
Sicuramente non sarò riuscita a rispondere all'interrogativo iniziale, ma penso di averci provato.



C.V.

lunedì 13 gennaio 2014

LINFA POETICA

Secondo me persone che scrivono poesie non sono più sensibili e migliori di altre, ma semplicemente amano esprimere i loro sentimenti mediante il linguaggio poetico.
Il poeta non è colui che scrive soltanto belle parole, ma quello che sente determinate sensazioni dal profondo del suo cuore e le esplica così come gli vengono in maniera spontanea e sobria.
La poesia è prima di qualsiasi altra cosa sentimento ed espressione pura dell'Essere inteso come interiorità umana.
In fondo tutti noi uomini e donne siamo dei poeti perchè manifestiamo il nostro modo di essere in mille modi differenti ed in base alla nostra soggettività.
Io sono una persona che ama scrivere: mi è sempre piaciuto fin da quando ero al liceo.
Secondo me poesia e musica sono due arti strettamente collegate fra di loro poiché sono espressione, ambedue in maniere differenti, dei sentimenti tipici dell'Essere Umano in quanto tale.
La musica non è inferiore alla poesia e viceversa: esse infatti vanno a braccetto e si completano a vicenda.
Musica e poesia danno senso e calore all'essere umano: sono la sua linfa vitale.
Ci sono persone, come me, che a parlare ed a socializzare con gli altri non sono brave poiché sono impacciate e timide, ma se si mettono a scrivere o a suonare qualche strumento musicale sanno dare il massimo di loro stesse.
La mia “parola” è la scrittura: esprimo il mio carattere mediante la scrittura e secondo me non è poi così male, anzi è stupendo.
In passato ci sono stati grandissimi poeti e scrittori che purtroppo al giorno d'oggi sono passati di moda e nel dimenticatoio, ma che secondo me rimarranno sempre dei colossi dell'arte poetica.
Purtroppo oggi sono in voga soltanto lo sport inteso come competitività estrema a tutti costi, il mondo della televisione e dei mass media: la gente è presa soltanto dalla mania di un corpo perfetto, dal fare di continuo qualsiasi cosa pur di non fermarsi mai un attimo a meditare e a riflettere sulle cose e sui fatti che ci circondano, dall'apparire sempre giovane, magra e bella.
Secondo me tutto questo è soltanto inutile ed insignificante.
Al giorno d'oggi bisognerebbe recuperare invece l'ascolto reciproco fra le persone, il dialogo, la condivisione: infatti la poesia scaturisce prima di tutto e soprattutto da questi piccoli, ma importanti aspetti.



C.V.

venerdì 10 gennaio 2014

IL MIO PENSIERO POETICO

Nel mio pensiero poetico do molta importanza ai sogni, al mondo della fantasia, al mistero.
Secondo me il poeta è colui che trova nella poesia una forma di “valvola di sfogo” verso la realtà che invece è complessa, densa di preoccupazioni e problemi.
Dunque la poesia, contrapponendosi alla mera realtà quotidiana, vuole dare un senso a quest'ultima trasportandola sul piano del “sogno” inteso come speranza e liberazione verso la felicità interiore dell'anima.
Il poeta, parla di sé, della sua vita, delle sue vicissitudini, citando prima la mera realtà quotidiana che lo rende carico di crucci e di problemi, poi giunge al piano che io ho denominato “meta-liberatorio”, intendendo con questo termine una dimensione superiore che è tipica di un'anima libera, serena e soave.
Questa passione per la poesia è nata dentro di me quando ero al liceo e poi piano piano si è sviluppata negli anni fino ad oggi.
Secondo me scrivere poesie non è una dote molto comune ai giorni nostri poiché la gente moderna è troppo presa dal fare cose su cose e spesso non si frema molto a riflettere sulla bellezza e l'importanza dei sogni, della fantasia e del mistero.
Gli unici che ancora lo fanno sono i bambini, però piuttosto piccoli, che sanno parlare con gli occhi e con il cuore.
Per me le parole danno corpo e sostanza alla Poesia che a sua volta giunge dal profondo dell'animo umano.
L'uomo odierno dovrebbe recuperare l'importanza dell'arte poetica e ricominciare a coltivarla in maniera assidua e costante.
Purtroppo in questi ultimi anni le persone sono diventate molto materialiste e calcolatrici dimenticandosi dell'importanza dell'interiorità e della riflessione: queste ultime conducono, se coltivate in maniera frequente e costante, all'esaltazione della poesia in tutte le sue forme e caratteristiche più varie.
La Poesia rende le persone migliori perché le conduce verso il dialogo e la condivisione che purtroppo al giorno d'oggi si stanno sempre più perdendo nei meandri dell'oblio umano, lasciando ahimè il posto all'individualismo e all'egoismo.

Chiara V.

AURORA BOREALE


I silenzi mi sussurrano agli orecchi...
Geme il mio cuore...
Sono una donna solitaria...
Mi sento qualcuno poetando...
La solitaria battigia del tiepido inverno marino mi sovviene alla mente...
E mi vedo seduta là su quella spiaggia solitaria a respirare aria salmastra...
La brezza invernale mitigata dal mare mi accarezza il viso...
E mi sento meglio...
Guardo l'orizzonte albeggiante di una stupenda aurora...
I miei piedi nudi ed insabbiati si inumidiscono di fresca spuma...
Non è poi così inverno dove si respira aria di mare...
La poesia è come una magnifica alba marina...
Aurora.

C.V.

giovedì 9 gennaio 2014

RINASCITA POETICA


Questa palude maleodorante e marcia: la mia vita.
Sono uno schiaffo all'ordine, alla concretezza, alla precisione, al rigore...
Mi sento risucchiare dalle sabbie mobili arcigne e soffocanti della vita...
La palude è il mio luogo reale: ci vivo ogni giorno.
Non so che farne delle mie azioni quotidiane inconcludenti e fallimentari...
Sono la palude: vivo nella palude...
Odoro tanfo ogni giorno...
Calpesto sporcizia continuamente...
Non so che farmene della mia accidia...
Non so che farmene della mia pigrizia...
Non so che farmene della mia vigliaccheria...
Scrivo versi...
Mi fanno dimenticare la palude fetente...
Scrivo e penso all'Infinito...
E respiro profumo di mughetto fresco...
E respiro la vita dei sogni...
Solo così riesco a stare bene...
Risorgo dalla morte delle sabbie mobili...
Risorgo dal marcio...
Risorgo dalla sporcizia...
Risorgo dal cimitero più lugubre e macabro...
Risurrezione del cuore...
Risurrezione dei sogni...
Risurrezione della mente....
Risurrezione poetica.



C.V.

COME UNA FALENA

Non dimentico la nausea che prende i miei tetri giorni...
Non riesco mai a liberarmene...
Sono una persona intrappolata nei crucci del cuore...
Ma non riesco a smettere di scrivere...
La mia mano non si ferma mai...
Scrive versi...
Così la mia mente vola verso orizzonti incantati ed inebrianti...
Immagino di ballare, di sognare, di cantare, di sorridere...
Ora sono una farfalla della notte...
Quando giunge l' imbrunire mi trasformo in un'elegante falena...
Le mie ali sono immense e sfarzose...
Posso andare dove voglio...
Il mio sgomento tace...
la mia nausea svanisce...
Sono una falena...
Anche la mia poesia è come una falena....
Il mondo del mistero non è poi così sinistro come sembrerebbe...
I mondi della fantasia sono migliori di quelli reali...
Sono il regno della poesia, dell'arte viva e vera...
I mondi della fantasia non smettono mai di sorprendermi...
Con la mia mente sono sempre immersa nel mondo poetico ...
Poiché fuggo dalla mera realtà che tenta di schiacciarmi con il suo gigantesco piede...
Vile nella mia natura...
Tenace nella mia mente poetica...
Un grosso dualismo inconciliabile...
Sarò così per sempre …
Volerò sulle ali della fantasia...
Del mondo poetico...
Della Poesia.



C.V.

mercoledì 8 gennaio 2014

AZZURRO

Beata calma...
Quando quella sensazione di pace mi prende...
Quando riscopro il piacere dell'amore, della felicità...
Uno sguardo intenso...
Come ricoperto d'azzurro il mio volto sorride...
E penso...
E ripenso ai bei momenti vissuti con te...
E mi lascio andare in un'aurea di purezza...
L'incanto dell'amore...
Non sfiorisce mai...
La meraviglia di due cuori che si incontrano in un soave abbraccio...
Non finisce mai...
E là all'orizzonte volgo il mio sguardo ogni giorno al calar della sera...
E penso...
E ripenso...
Ai nostri momenti meravigliosi trascorsi insieme...
E mi lascio andare...
E mi beo nel profondo abisso dell'infinito...
E tutto passa...
Ed ogni dolore e preoccupazione svaniscono in una nuvola di cotone candida....
E sento il tuo profumo...
E sento il tuo respiro...
Come un magnifico sogno destinato a non aver mai fine...
Profondo blu.


C.V.

martedì 7 gennaio 2014

SALVEZZA

Inesorabile sgomento del mio cuore...
Sono rude...
La mia corteccia dura e ruvida...
La pietra mi eguaglia nella sua natura...
Sono accidiosa...
La mia pigrizia è un tarlo che divora le mie membra fragili e stanche...
Sono come un topo in mezzo a una miriade di gatti...
Sono vigliacca...
Sono come un drago che quando si arrabbia sputa fuoco...
La meraviglia del mio Essere la incontro nella Poesia...
Una poetessa che credere di essere tale...
Uno schiaffo alla purezza dell'animo poetico...
L'urto di vomito di una persona ubriaca fradicia...
Descrivo in versi ciò che sento...
Ciò che sono...
Un povero puntino misero disperso nell'universo...
Chi mai può accorgersi di lui?
Solo l'Infinito soave del mondo poetico...
Calmo respiro...
Tiepida brezza...
Segno di sollievo...
Segno di inesorabile vittoria.



C.V.

RAGNATELA SFILACCIATA

Il ragno vive fra la sporcizia...
Intrappola le prede nella sua ragnatela che tesse laboriosamente...
Ama luoghi tetri e nascosti...
Esce allo scoperto ad intermittenza per non farsi vedere...
Finché viene schiacciato da un piede tenace...
Finché viene catturato da un occhio vigile...
Ed è proprio qui che crolla la sua vigliacca filosofia...
Anche la mia vita è come quella del ragno...
Codarda.
Anche la mia filosofia di vita è...
Vigliacca.
Prima o poi verrò schiacciata da quel...
Piede.
Prima o poi verrò notata da quel...
l'Occhio.
Così mi unirò alla...
Terra.
Così diventerò...
Sporcizia.
E sarà...
Morte.
E sarà...
Fine.



C.V.

ESTATE DEL CUORE

Cresce dentro di me...
Ogni giorno di più...
La sento...
La mia esistenza inutile e giallognola...
La respiro...
La tocco con mano...
Un grigio cenere mi avvolge in una nube fitta e umida...
Il mio Io insicuro e triste divora giorno dopo giorno il mio cuore...
Lo spauracchio di un' insicurezza profonda perseguita la mia anima ...
Una burrasca spaventosa mi assale...
Sono il nulla...
Sono il vuoto...
Sono il buio...
Sono il temporale in persona...
La tempesta bastarda del mio cuore mi travolge...
Il mio essere è nel limbo più mediocre e squallido...
Mi tormento...
Mi assale una nausea esistenziale costante...
Non so chi sono...
Non so dove vado...
Non so che faccio...
Solo le parole mi confortano...
Mi rinfrancano...
Mi rallegrano...
Mi salvano...
Scrivo e mi sento bene...
La poesia soffia su di me una brezza leggera e tiepida che mi scalda il cuore...
Un soffio di purezza poetica mi accarezza i capelli...
Il mio sguardo si dipana dai crucci più neri...
Il mio cuore esala un sospiro di sollievo...
La poesia...
Il suo Essere viva...
Il suo Essere vera...
Il suo esistere dentro di me...
Una rigogliosa stagione dell'Essere...
Poesia.

C.V.



giovedì 2 gennaio 2014

LA CHIAVE SEGRETA DELL'ANIMA

Immaginare di essere ciò che non si potrà mai essere e fare tutto ciò che si vorrebbe senza mai riuscirci.
L'impossibile: è di questo che si tratta.
Ed ecco allora che giunge un violento ed improvviso cataclisma.
Tutto si sgretola come un castello di sabbia.
Anche io mi sento tale.
Siamo tutti in fondo dei castelli di sabbia.
La realtà è cattiva: vuole rendere fragili le persone.
Vuole trasformare la gente in castelli di sabbia.
Una lacrima scorre sul mio viso ogni giorno,
la mia mente fugge dalla realtà che mi fa paura: mi turba, mi rende sgomenta.
Sono una persona fragile che però non vuole sgretolarsi del tutto. Mi sento un castello di sabbia, ma ho un'arma a mio favore.
Il mio appiglio è la poesia: la scrittura.
Quando scrivo mi sento un gabbiano.
Solo così mi salvo, mi sento qualcuno, sento di essere davvero me stessa.
La poesia: il Gabbiano che vola libero e felice verso i cieli del mio Essere.
Mi sento felice quando scrivo, serena, libera.
E' così bella la dimensione poetica e della scrittura: al giorno d'oggi purtroppo è dimenticata, considerata fuori moda, una cosa inutile ed anacronistica.
L'animo dell'uomo odierno è così impegnato a giudicare che si lascia confondere ed ingannare dalle pure apparenze.
Non sa cosa si perde: la vera Essenza dell'animo umano.
Ecco perchè la realtà diviene marcia e corrotta, meschina e cattiva: la gente non sa più guardare con occhi leali nell'anima del suo prossimo.
Galleggiare in superficie è quello che conta, giudicare parole ed azioni è solo ciò che importa, il fare sostituisce l'Essere, i difetti delle persone vengono esasperati dal giudizio falso e negativo della mediocrità umana : così le persone fragili si perdono, vengono ferite e faticano a ritrovare loro stesse.
A questo punto, per concludere, dare voce ed importanza alla Poesia sconfiggendo “il falso essere” citerei una frase del grande P. Coelho che secondo me non ha bisogno di ulteriori spiegazioni:


Conserva sempre in te lo spazio per sognare, 
l’unico luogo dove la tua Anima sarà libera di volare 
con le ali della fantasia.”




P. Coelho

LA ROSA

Come una rosa quando appassisce,
i suoi petali rattrappiti e morti cadono a terra
marci e silenti.
Quella rosa ha vissuto poco: la sua bellezza caduca è breve.
Un'illusione.
Un attimo breve e caduco.
La sua rigogliosità momentanea ed apparente di colpo sparisce...
E come in fretta nasce e sboccia tanto velocemente appassisce e soccombe.
Questo fiore sono io: la rosa.
La vita è una rosa.
Un'illusione.
Un attimo breve e caduco.
La sua rigogliosità e la sua bellezza portano dentro di loro il marcio, l'orrido, il sapore della morte.
Come la rosa anche la felicità,
come la rosa anche la vita.
Un'illusione.
Un attimo breve e caduco.
La mia rosa sta per appassire.
Sta per morire fra le mie dita;
solo le sue spine non muoiono: fanno sanguinare le mie mani tremanti...
Io repentinamente mi vedo sciupare: mi vedo appassire.
E sospiro...
E gemo...
In un Ultimo anelito di vita.


C.V.

DESIDERI DEL CUORE

Il mio Essere...
Così fragile...
La mia mente vaga verso mondi lontani...
Chissà dove...
Verso l'incognito...
Verso mondi inesplorati...
Verso il mistero che si tinge di paura...
Questa mia prigione di vetro...
Dove la mia anima cerca una via di fuga...
Non ci riesce...
Questa pesante agonia dei miei giorni non mi dà pace...
Scrivo versi e sento di essere me stessa...
Trovo un po' di pace...
Solo così riesco a far uscire quella che sono veramente...
Poiché nella vita quotidiana non sono un granché...
Lo so...
Penso a come sarà il mio futuro...
Non riesco ad intravedere nulla...
E' come se guardassi all'orizzonte e vedessi soltanto una coltre di nebbia inspessita...
Tutto è nebuloso...
Indefinito...
Quando scavo nei miei ricordi vedo me stessa in modo diverso...
Ciò che ero un tempo...
Non lo sono più...
E ciò che è rimasto del mio passato non è altro che un cumulo di ricordi a volte confusi e sconnessi...
Ora non so più chi sono...
Mi sento una come tante altre persone...
Un puntino misero nell'universo che conta né più né meno di altri...
A volte penso a come si sentano liberi i gabbiani planando alti nel cielo terso sopra il grande mare immenso...
E immagino di essere anche io un gabbiano...
E mi lascio andare...
E mi immergo nell'Infinito...
E mi immergo nella poesia...
Nella poesia dei sentimenti...
Nella poesia della fantasia...
Nella poesia del cuore:
Incommensurabile desiderio.


C.V.


SGUARDO DA BAMBINO

Come è bello l'infinito...
E' un mondo magico ed etereo...
In cui tutto è così puro...
E' come sognare ad occhi aperti...
E' come imparare a volare...
E' come vivere una favola...
Gli occhi dei bambini sono così innocenti...
Il loro sorriso è immenso come il cielo...
E loro non smettono mai di sognare...
E loro vivono la realtà come un sogno...
E' così bello tutto ciò...
E' così sorprendente...
Il bambino sa vedere al di là della mera realtà …
Sa cogliere la vera essenza delle cose...
Sa esprimere tutto non dicendo nulla...
Non gli servono molte parole...
I suoi occhi parlano di lui...
L'adulto invece è troppo preso dal fare cose su cose senza fermarsi un momento a pensare...
A sognare...
E la sua vita scorre monotona e sbiadita...
E' intrappolato nel fare...
Non è libero nel suo Essere...
Ormai non ci pensa nemmeno più...
Ormai per lui è normale così...
Il bambino invece sa sognare...
E lo fa con naturalezza...
Con passione...
Con pura innocenza...
I suoi occhi dicono tutto...
Parlano di lui...
Parlano di Infinito.



C.V.

VIVIDE EMOZIONI

Quella sensazione intensa e penetrante.
La sento viva …
Quando la mia mente è libera da ogni pena...
la sento viva...
Vibra dentro di me.
Il mio corpo si muove sinuoso e seducente...
Balla una danza armoniosa e vivace.
La sento viva...
Sono una rondine che fluttua fra i cieli tersi e gioiosi del cuore.
Poi un bacio...
Poi una carezza...
E tutto diviene etereo e puro.
La sento viva...
E' lei...
La gioia vera.



C.V.

UNA METAFORA DELLA VITA

Quel casolare lontano e diroccato nella tetra boscaglia gelida di un inverno come un altro ,
Un vecchio uomo dallo sguardo assente e stanco siede davanti alla porta cigolante della sua catapecchia.
E' povero il vecchio uomo...
Stanco.
Possiede solo un bastone arcuato e una gerla rattoppata...
Osserva attonito la neve che cade copiosa dal cielo.
Lo sguardo del vecchio è fisso ed impenetrabile...
Il suo corpo è immobile ed infreddolito.
In fondo io ed il vecchio uomo non siamo poi così diversi...
Così solitari entrambi...
Così silenti entrambi.
Ci piace stare soli a pensare alla vita che ci scorre davanti, che non ci perdona...
Non comprende i nostri errori e ce ne fa commettere ogni giorno sempre di più.
Io e il vecchio uomo non viviamo la vita: è essa a vivere noi.
Ci prosciuga le nostre anime...
Ci rende impotenti.
Forse siamo noi a non essere in grado di vivere la vita...
Forse siamo noi a farcela prosciugare.
Forse sarà così...
Può darsi,
ma comunque sia io ed il vecchio uomo sappiamo osservare il mondo che circonda a modo nostro.
Con quei pochi mezzi che siamo in grado di utilizzare...
Leggiamo il mondo con le chiavi del nostro Essere.
IL vecchio uomo legge il mondo grazie alla sua saggezza ed esperienza.
Io lo decifro in chiave poetica...
Così riesco ad affrontare la vita.
Questi miei pensieri sono l'arma che mi consente di vivere a mio modo la vita...
Io Osservo, penso e scrivo.
LO so che al giorno d'oggi questi talenti stanno scomparendo sempre di più perchè considerati fuori moda,
ma non me ne importa.
Io scrivo per rime, per metafore, per similitudini...
Io voglio essere amica del vecchio uomo povero e solo.
Anche lui scrive versi...
Anche lui è un poeta.
I suoi silenzi hanno molto più valore di mille azioni ad affanni...
Sono l'essenza della vita...
Sono ciò che alla fine rimane quando lo sfarzo e la bellezza si dileguano.
E chissà, forse un giorno sarò anche io come lui.
Ciò che rimarrà di me...
Saranno versi e pensieri scaturiti dal mio Essere.


C.V.


STAGIONE TETRA

Il buio: la mia pena.
Ritrovo per breve tempo uno spiraglio di luce.
Di rado vicino, spesso lontano.
E' appena iniziata la notte.
Essa giunge arcigna al sopraggiungere dell'imbrunire.
Sono immersa nel buio.
Un senso di vuoto sento dentro di me.
Una morsa che stringe sempre di più la mia anima fino a stritolarla.
Un nodo stretto attorno al collo: un'agonia soffocante.
Il buio come un crescendo di una sinfonia stridente e battente.
La breve stagione della luce si è appena conclusa..
Il buio: la mia pena.
E' appena iniziata la notte.
Così breve la stagione della luce: troppo fuggente.
Come una lepre che corre lesta ed astuta nell'arsura di inesplorate praterie.
Le note di questa sinfonia sono stonate e stridule.
Il tarlo di un pesante silenzio mi divora.
Siedo qui in mezzo a Lui.
Siedo fra le tenebre del Dubbio.
Il buio: la mia pena.



C.V.

IL GONG BASTARDO

Sento l'orrore.
L'orrore dei miei giorni..
Quel costate dubbio che mi perseguita.
Ore, minuti, secondi sembrano eterni...
Costretti in un sordo silenzio...
In una triste realtà senza tempo, né storia...
Tutto gira, scorre...In un monotono ripetersi di eventi medesimi...
Nulla cambia.
Tutto tace.
Tutto scorre medesimo...
La ruota gira: non si ferma mai...
Il tempo è tiranno, lento, traditore, ripetitivo...
Un gong bastardo.
Un gong agonico.
Un gong svizzero.
La ruota e il gong viaggiano in parallelo: in simbiosi.
Una gira senza sosta né pietà, l'altro batte un ritmo svizzero ed agonico.
Come un dannato orologio che se vuoi interrompere il suo tremendo ticchettio lo devi gettare a terra furiosamente.
Il suo gracchiante ticchettio:è rovinosamente preciso.
Nelle miei orecchie sento un ronzio costante e fastidioso: sono la ruota ed il gong.
Sono la mia vita e le sue conseguenze.
Sono io ed i miei errori.
Sono la mia frivola fantasia che lascia il posto alla mia triste realtà.
Un gong bastardo.
Un gong agonico.
Un gong svizzero.
Sento l'orrore.
L'orrore dei miei giorni..


C. V.