venerdì 10 gennaio 2014

IL MIO PENSIERO POETICO

Nel mio pensiero poetico do molta importanza ai sogni, al mondo della fantasia, al mistero.
Secondo me il poeta è colui che trova nella poesia una forma di “valvola di sfogo” verso la realtà che invece è complessa, densa di preoccupazioni e problemi.
Dunque la poesia, contrapponendosi alla mera realtà quotidiana, vuole dare un senso a quest'ultima trasportandola sul piano del “sogno” inteso come speranza e liberazione verso la felicità interiore dell'anima.
Il poeta, parla di sé, della sua vita, delle sue vicissitudini, citando prima la mera realtà quotidiana che lo rende carico di crucci e di problemi, poi giunge al piano che io ho denominato “meta-liberatorio”, intendendo con questo termine una dimensione superiore che è tipica di un'anima libera, serena e soave.
Questa passione per la poesia è nata dentro di me quando ero al liceo e poi piano piano si è sviluppata negli anni fino ad oggi.
Secondo me scrivere poesie non è una dote molto comune ai giorni nostri poiché la gente moderna è troppo presa dal fare cose su cose e spesso non si frema molto a riflettere sulla bellezza e l'importanza dei sogni, della fantasia e del mistero.
Gli unici che ancora lo fanno sono i bambini, però piuttosto piccoli, che sanno parlare con gli occhi e con il cuore.
Per me le parole danno corpo e sostanza alla Poesia che a sua volta giunge dal profondo dell'animo umano.
L'uomo odierno dovrebbe recuperare l'importanza dell'arte poetica e ricominciare a coltivarla in maniera assidua e costante.
Purtroppo in questi ultimi anni le persone sono diventate molto materialiste e calcolatrici dimenticandosi dell'importanza dell'interiorità e della riflessione: queste ultime conducono, se coltivate in maniera frequente e costante, all'esaltazione della poesia in tutte le sue forme e caratteristiche più varie.
La Poesia rende le persone migliori perché le conduce verso il dialogo e la condivisione che purtroppo al giorno d'oggi si stanno sempre più perdendo nei meandri dell'oblio umano, lasciando ahimè il posto all'individualismo e all'egoismo.

Chiara V.

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