Sono
un'equilibrista barcollante: inesperta.
Mi
reggo a stento sulle mie gambe: tremolanti.
Sono
in bilico fra rabbia e gioia,
fra
paura e coraggio,
fra
presunzione ed umiltà,
fra
timidezza e loquacità.
Mi
sporgo a guardare ciò che sta sotto e distolgo subito lo sguardo
intimorita.
La
paura di non essere capace è forte.
Mi
prende un groppo alla gola.
E'
così che percorro il filo della mia vita:
Il
mio spauracchio quotidiano.
Un
grosso punto di domanda sul mio futuro: ?
Il
filo si muove: ondeggia.
Sento
che sto per cadere: non so se ce la farò.
Sotto
di me c'è il nulla, l'ignoto, il mistero:
sono
le paure della mia vita che si concretizzano nel mio essere.
Sono
il tutto ed il niente,
sono
il bicchiere mezzo pieno e quello mezzo vuoto,
sono
l' odio ed il perdono.
Sono:
l'inesperta
equilibrista.
C.V.
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