Va: il viandante.
Cammina.
Cammina.
Cammina a lungo.
Attraversa estese praterie.
Estesi campi.
Estese campagne.
E' saggio: lui.
Non si ferma mai.
Mai.
I suoi anni portano tutte le cicatrici della vita.
E'saggio: lui.
Ha imparato a saper leggere le pagine del libro della vita.
La sua barba è lunga e bianca.
I suoi capelli radi e canuti.
Ma il suo cuore è ancora grande.
Non ha evitato dolori, tristezze, solitudini.
Le ha fatte proprie.
Le ha rielaborate dentro di sé trasformandole in sensibilità
e bontà d'animo.
Il suo sguardo trasmette solitudine e malinconia.
I suoi occhi parlano di molte sofferenze vissute nei suoi lunghi anni.
Cammina.
Cammina.
Cammina a lungo.
Va: il viandante.
Le sue gambe stanche.
La sua schiena ricurva.
I suoi abiti sciupati.
La sua pelle rugosa.
E'sempre stato povero.
Il viandante.
Povero: di cose.
Ma ricco di cuore.
Ha attraversato estesi deserti di solitudine.
Da solo: il viandante.
I suoi occhi raccontano la sua intera vita.
Non servono parole: bastano silenzi.
Va: il viandante.
Cammina.
Cammina.
Cammina a lungo.
Attraversa terre lontane.
Sconosciute.
Inesplorate.
Solo.
Nessuno lo vede.
Si nasconde agli sguardi della gente.
Il suo passo è impercettibile.
Nessuno si accorge di lui.
Nessuno lo vede.
Ma i suoi occhi: quegli occhi che parlano di lui.
Dicono molto.
Tutto.
E chissà...
Forse un giorno quando non ci sarà più, la gente si accorgerà dei segni lasciati durante la sua esistenza.
Si accorgerà della saggezza che possedeva, ma che continuerà a possedere per sempre.
Si accorgerà di ciò che è stato e che continuerà ad essere...
E quando le persone si volteranno indietro a guardare la lunga scia che
durante la sua vita ha lasciato dietro di sé: torneranno sui loro passi.
La scia: la lunghissima scia.
La scia della bontà.
La scia della rettitudine di cuore.
La scia della dignità.
La scia dell'umanità.
E' lui e rimarrà sempre lui.
Il viandante.
Chiara
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